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“In Paradiso, non potrò più comunicarmi! Era l’unica pena che provavo nell’accettazione della morte. E Gesù, sempre ineffabilmente accondiscendente con i piccoli, un giorno mi attrasse così soavemente, e fortemente al Suo Cuore, ed ivi mi fece gustare gioia e gaudio così completo, che era impossibile desiderare ancora qualche cosa d’altro. E in quell’istante nel quale ero immersa nel mare di felicità, compresi che in Paradiso non si desidera più la Comunione, non si può desiderare velato, ciò che si possiede, nella pienezza svelato: Dio!” (pag. 299).

365 GIORNI con SUOR M.CONSOLATA BETRONE
"Appunti in Coro"
Edito dalla Libreria Vaticana

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“Voto: ‘Tra due atti, sceglierò sempre ciò che alla luce della fede vedrò essere più perfetto’. Gesù si abbassò a bere nel torrente delle umiliazioni, prima di alzare il capo ed essere coronato di gloria”(pag.619).

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“Oh! Gesù, Tu sai tutto, Tu vedi la mia impotenza, ma leggi pure nel cuore l’assillante desiderio di darti quest’incessante atto d’amore, di amarTi cioè come nessuno Ti ha amato o Ti amerà mai, dopo Mamma e San Giuseppe! Oh! Gesù. Tu sei Onnipotente, quindi puoi tutto; Tu mi ami, io lo credo e quindi vuoi il mio bene; Gesù, Te ne supplico appaga la mia brama, e da quest’istante alla morte, fa’ ch’io non interrompa più dallo svegliarmi all’addormentarmi il “Gesù, Maria vi amo, salvate anime” (pag. 598).

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“Gesù. Oh Gesù! Non permettere che io venga meno alle promesse che Ti ho fatto” (pag. 552).

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“Lotte, aridità, desolazione, tristezze e avanti... Gesù confido e mi fido di Te!” (pag.462).

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“Per una ‘Piccolissima’, specialmente se vittima d’amore, la sofferenza deve essere accettata e sofferta allegramente, con gioia” (pag. 832).

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“Umiltà. Mai disprezzare nessuno” (pag. 630).

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“Stamani durante la S. Comunione pensavo a Gesù così grande ed all’Ostia consacrata così piccola che lo contiene tutto! Se anche una particella d’Ostia consacrata poteva racchiudere l’infinito, perché la mia piccolissima anima non avrebbe potuto contenere l’immensità dell’amore che bramo?
Ed insieme provai un desiderio grande, l’Ostia così piccola nascondeva Gesù così immenso. Oh! Nascondermi in modo che nessuno potesse scoprire l’incendio d’amore che porto in cuore. Passare inosservata” (pag. 693).

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“Gesù, le ami le anime, vero? Le vuoi salvare tutte, vero? Ebbene, non mi risparmiare, intensifica: hai tutti i permessi, e Consolata, con il Tuo aiuto, ti promette che nessuno saprà nulla. Noi due soli, Tu e Consolata. Sei contento Gesù?” (pag. 61).

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“Gesù, nell ’Ostia Consacrata, Tu passi la Tua vita Eucaristica nascosto, rinchiuso nel Santo Tabernacolo [...] Oh, Gesù! Così nascondi la tua piccola Consolata, nel profondo del Tuo Cuore, e quando dovrà comparire sia solo per darsi alle anime attraverso il sacrificio” (pag. 565).

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“Una notte a Mattutino mi impressionò tanto tanto il Vangelo. Un uomo aveva un albero di fico piantato nella sua vigna e andò per cercarvi dei frutti e non ne trovò. Giunta in Cella, ricopiai il brano evangelico:

‘Se darà frutto bene, se no allora lo taglierai’ ed il timore del Giudizio Divino mi assalì fortemente e spalancò un abisso fra Dio Padre e l’anima mia infedele e piansi. Tutto mi sembrò inesorabilmente perduto! Che ora d’angoscia straziante! Che cosa potevo promettere, se ogni giorno segnava la mia infedeltà?

E mentre amare lacrime scendevano copiose a bagnare il capezzale, raccolsi tutte le forze dell’anima e “Gesù, io confido solo in Te!”.

Ed ecco sopra l’abisso spaventoso, stendersi un ponte.
Gesù, la confidenza in Lui, riuniva al di sopra di tutte le mie miserie, questa povera creatura al Sommo Creatore.
E la pace tornò.
La confidenza in Dio! Solo essa mi dà le ali” (pagg. 322-323).

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