Torino:
apertura della Casa
Un giorno di festa!
Nel pomeriggio di Domenica 19 aprile 2015 sono stati inaugurati a Torino in Via San Massimo 36 i locali del negozio e dell’abitazione dove Suor M. Consolata visse con la famiglia negli anni precedenti il suo ingresso in monastero, il 17 aprile 1929. Dopo la semplice ma intensa liturgia della Parola, hanno benedetto gli ambienti Don Ugo Di Donato, Cappellano del monastero e Don Franco Manzo, Parroco della locale Chiesa di San Massimo dove, nel Circolo Consolatrix di Azione Cattolica, Pierina era un’apprezzata animatrice.
Questa inaugurazione è stata molto attesa e partecipata da tanti amici e da quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto che desidera mantenere viva la presenza di Suor M. Consolata in un luogo a lei tanto caro perché qui è maturata la sua risposta alla chiamata del Signore. L’incontro è terminato con un momento di convivialità e la visita dei locali molto apprezzati dai presenti ed ora aperti al pubblico: una piccola, preziosa e caratteristica oasi spirituale nel centro storico di Torino.
Un lungo cammino...
Pietro Betrone e Giuseppina Nirino, genitori di Pierina, negli anni ‘30 acquistarono a Torino in un palazzo di Via San Massimo 36, un locale composto di due ambienti al piano terreno ad uso negozio e al piano superiore, cui si accede attraverso una caratteristica scaletta in muratura a lato dell’ampio cortile interno, una cucina e due camere da letto per i genitori e le figlie: qui, alla luce del lampione che filtrava attraverso la finestrella del mezzanino, Pierina ha letto il libro Storia di un’anima di S. Teresa del Bambino Gesù come lei stessa racconta nel Diario: “... una compagna, Gina Richetto, mi prega di tenerle un libro; sarebbe passata a riprenderlo. L’apro: è la Storia di un’anima. Dopo cena salgo sull’ammezzato che dà sul negozio e lì, alla luce del lampione della strada, incomincio e proseguo a leggere la vita di S. Teresina. Una commozione nuova mi avvolge; comprendo ch’io sono appunto quell’anima debolissima che il Signore ha trovato: “Se per impossibile il Signore trovasse un’anima più debole della mia, si degnerebbe colmarla di grazie anche maggiori, purché ella si abbandonasse con piena fiducia alla sua misericordia infinita”. Ma ciò che mi attrae, è l’invito alle piccole anime, è il vivere d’amore, è quel “Gesù vorrei amarlo tanto, amarlo come nessuno lo ha amato mai”. E allora nella mia anima avviene qualcosa di soavemente forte. Con il viso fra le mani, ascolto la divina chiamata e questa si fa sentire al cuore, pressante, urgente...È l’ora della grazia!”.
Dei due locali del negozio, uno, quello affacciato sul cortile del palazzo, era adibito alla lavorazione a mano di pasta fresca, e l’altro, quello su Via San Massimo, alla vendita di questi prodotti oltre che del pane e delle granaglie varie. Scrive Suor M. Consolata: “Quante difficoltà per poterci aggiustare e quante preghiere! Si fece una promessa: se il Cuore di Gesù ci concedeva di sistemarci bene, il nuovo negozio sarebbe stato a Lui consacrato. Riuscimmo ad aprire il negozio in via S. Massimo 36 di paste, pane e granaglie. Si mantenne la promessa e la statua del S. Cuore comparve e prese il posto d’onore in negozio. Una sera, riunita la famiglia, si fece la prima consacrazione. Mancava il Sacerdote, ma Pierina lo sostituì e lesse tutta contenta l’apposita preghiera. Da quel giorno una fiammella arse sempre davanti al S. Cuore”.
Cessata l’attività della famiglia Betrone i locali sono stati adibiti ad altro commercio e negli ultimi decenni a bottega di artigianato del legno, senza mai procedere a risanamento e restauri.
Nel 2013 si sono resi liberi gli ambienti e un nipote di
Suor M. Consolata ha lasciato all’Associazione Le anime piccolissime del Cuore misericordioso di Gesù la possibilità di recuperarli nel ricordo di sua zia e di iniziare quindi i lavori necessari per l’agibilità. La ristrutturazione ha richiesto un serio e meticoloso impegno per conservare il più possibile le tracce lasciate dalla Famiglia Betrone, in particolare dalla Serva di Dio: il risultato ha superato ogni aspettativa premiando una fruttuosa collaborazione.
Sono aperti al pubblico:
- la cappellina con gli originali pavimenti in mattone ricavata dall’antico locale della cucina e la stanza di
Suor M. Consolata con i suoi effetti personali.
- un piccolo museo di oggetti dell’epoca, ricordi e testi che si riferiscono alla Serva di Dio, in particolare il suo dipinto su tela di dimensioni 170 x 50 cm. che rappresenta la Sindone.
Racconta Suor M. Consolata: “Gesù non mi lasciò attaccare il cuore alle cose della terra. Avrei amato tanto dipingere, per poter fare tanti quadri di Gesù, e così farlo penetrare nelle famiglie. La prima Maestra, Suor M. Immacolata che sapeva l’ardente mio desiderio, un giorno mi fece dono di una scatola di colori, ma quando in seguito fu Madre, e seppe che Consolata imparava a dipingere, ne fu scontenta.
“Lei è robusta, lavori, lasci la pittura alle Sorelle delicate”. “Madre Abbadessa, ma dipingo solo nell’ora libera del silenzio”.
“No, non sono contenta”. La sera stessa, riportai a
Sr. M. di S. Francesco colori e pennelli e i quadri ultimati. E quella fu l’ultima rinunzia! Da allora in poi mi appassionai a fare il ciabattino, sicura che quel lavoro nessuna me l’avrebbe invidiato, e mi offrii ad aggiustare i sandali a tutte le Suore”.
Il telo con il dipinto della Sindone |
Completano l’ambiente del negozio al piano terreno due angoli, uno di spiritualità francescana, culla della vocazione di Suor M. Consolata e uno missionario per sottolineare non solo il suo impegno spirituale ma anche la vocazione di P. Lorenzo Sales, missionario della Consolata, sua guida dell’anima.